Il progetto completo Mangiatene tutti #dentro – fuori si sostanzia nella creazione di un’opera teatrale, in particolare di due spettacoli basati su un’unica struttura drammatica. Quella della passione di Cristo che diventa racconto di una città e di un carcere. Il lavoro prende vita in due contesti sociali ed umani differenti: il dentro – con un gruppo di attori, detenuti nella Casa Circondariale di Poggioreale; il fuori – con un gruppo di attori professionisti.
Debutto > 21 giugno 2007 Castel dell’Ovo / Napoli: Mangiatene tutti # FUORI
con Andrea de Goyzueta,
Francesca De Nicolais
Giuseppe Papa,
Giovanni Prisco,
Fabio Rossi
suono Giuseppe Stellato
ideazione scene e costumi Pino Carbone e Francesca De Nicolais
ideazione, testo e regia Pino Carbone, in collaborazione con Agostino Riitano (Officinae Efesti) e con Emozioni Napoli
Aprire una questione, è l’intento di questo progetto. La questione è la città (in questo caso Napoli), ma soprattutto il rapporto di questa con un luogo chiuso, un luogo di detenzione. Un Carcere. Ma anche il rapporto con l’avvenimento tragico, con l’avvenimento violento che diventa motore e oggetto di analisi. Il racconto e la rappresentazione. Racconto: Una possibile storia da raccontare, potrebbe essere quella di Cristo. Potrebbe ricordare un lungo Calvario o richiamare ad una sofferta Passione. La storia non è solo nei fatti, ma in significati e sensi che possono unire una data condizione, l’avvenimento quotidiano, tragico, volgare, banale, ai Vangeli. Rappresentazione: In scena dei corpi, degli esseri, che si “sforzano” di raccontare una storia. Questi esseri appaiono come rinchiusi in un luogo aperto. Sembra che siano costretti ad interagire tra di loro, come fossero in cattività. Cristo si lascia fare. Si lascia percorrere. Non si oppone e, quando ci riesce, non si lamenta. Viene coinvolto in un ritmo, dove lo spazio, i corpi, si percuotono dando vita ad un’ossessione, un terremoto, un rituale, alla possibilità per una madre di comunicare con il proprio figlio morente e inconsapevole. Il figlio che viene portato in processione, come quelle dei battenti alla festa della Madonna e, poi viene sacrificato. La sua carne scoppia e brucia così come scoppiano e si dissolvono le relazioni e la energie di una città che si annulla quotidianamente in gesti senza senso, preferendo sempre di più il niente al 1 / 2 Studio Mangiatene tutti # dentro-fuori pensiero. I colori e i suoni viscerali come sempre non fanno politica ma teatro e le autorità vestono bene nel non dialogo con la bestia che non riescono a domare. Cristo è bestiale, nella misura in cui non è domabile dalle autorità ma soltanto punibile. Tuttavia la punizione non è soltanto il punto finale del racconto, ma motore della recitazione e gioco di riflessione.
Pino Carbone e Agostino Riitano
https://www.youtube.com/watch?v=TShVxaQPGX8