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Con il progetto “spazio altro”, intendiamo porre il Teatro, inteso come istinto fisico e come altrove, in relazione alle Istituzioni, intese come controllori dei corpi, al fine di innescare una viva dialettica creativa tra istinto e istituzione, volta a produrre una coscienza reale delle potenzialità espressive del corpo. Il progetto ha avuto diverse declinazioni:

  • “spazio altro – dove costruire la magia svelata” negli anni 2002 e 2003 rivolti a bambini e adolescenti dai 9 ai 14 anni nelle Scuole del Centro di Napoli;
  • “spazio altro – battaglia” nel 2004 e 2005 rivolto ad adolescenti del progetto OFIS della Regione Campania;
  • “spazio altro – cenerentola, una favola per incontrare la diversità”, rivolto a bambini ed adolescenti dei campi rom del quartiere Secondigliano di Napoli;
  • “spazio altro – l’arte dell’attore” e “spazio altro – le illusioni”, progetto di 600 ore rivolto ad adolescenti della zona Miano-Capodimonte di Napoli, negli anni 2007-2008-2009;
  • “spazio altro – crepaccio” rivolto ad adolescenti di Ercolano, nell’anno 2009, all’interno del Festival Eruzioni;
  • “spazio altro” – I. Sola – Hotel Nesis” con i ragazzi dell’Istituto penitenziario di Nisida negli anni 2009-2010, in collaborazione con il Teatro dei Venti di Modena;
  • “spazio altro – laboratorio xenos” con adolescenti di varie nazionalità al Rione Sanità di Napoli, negli anni 2011-2012;
  • “spazio altro – le ombre cinesi – Befane Ha Napoli”: laboratorio per bambini dai 3 per costruire una favola di teatro nero al Rione Sanità di Napoli nel 2012;
  • infine “la grande magia: spazio altro”, all’interno degli Atelier Teatrali Territoriali, laboratorio teatrale interculturale rivolto ad adolescenti del quartiere S. Lorenzo di Napoli e svoltosi all’interno del Teatro San Ferdinando, nel Teatro di Eduardo De Filippo negli anni 2012, 2013 e parte del 2014! 

Il teatro diventa il luogo privilegiato dove esplorare e vivere la globalità di una esperienza creativa e formativa. I nostri laboratori teatrali sono intesi come “ricerca aperta al territorio” e si caratterizzano, quindi, come attività di ricerca e di conoscenza della realtà in cui ci troviamo ad operare. È un modo per dare risposta concreta e non convenzionale ai bisogni della comunità in cui si lavora. Pensiamo che la prima funzione del teatro in età scolare sia quella di favorire, attraverso il gioco e la rappresentazione, la socializzazione delle esperienze individuali e la condivisione di obiettivi comuni. Con il lavoro di gruppo, si promuove l’integrazione tra gli individui nelle loro diversità.

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