un’intervista / riflessione di un viaggio nel labirinto_Mariangela Orabona

Mariangela Orabona_Happening of Human Books_©Giorgia Bisanti

Cosa è stato per te Procida 2022 e cosa è stato il progetto “Happening of Human Books”? Immaginavi di trovarti immerso/a in una magia, in un viaggio borgesiano, con i tuoi compagni? Ti va di raccontarci il tuo viaggio?

Ci sono stagioni che aiutano ad andare avanti, stagioni inaspettate in cui gli attori svelano i loro segreti e si aprono al mondo. ‘Hai ritrovato un oggetto a te caro e oggi lo indossi come vent’anni fa. Il tempo sembra sospeso in questa estate afosa. Tutto è più intenso e non c’è più spazio per i rimpianti ma solo posto per il dolore. Quest’estate hai riabbracciato tua sorella, un’amica lontana e in sogno un amore ormai lontano che avevi accantonato ma non dimenticato. Sei sempre te stessa, sei acqua nell’acqua, sei aria nell’aria, terra nella terra e fuoco nel fuoco. Ami resistere sotto l’acqua fredda , assaporare la dolcezza delle pesche e delle albicocche e trascorrere le serate in compagnia. Ami il teatro, il tuo gruppo di libri umani e ti chiedi come hai fatto a starne senza per tutto questo tempo. Cosa facevi quando a vent’anni i tuoi amici sperimentavano il living theatre ? Ora sei qui con i tuoi compagni e assapori la gioia della relazione’.

 

Hai avuto la sensazione di essere davvero nel labirinto o nel deserto infuocato? Come ti sei sentita?

Trovarsi nel labirinto, attraversare il deserto infuocato ha reso l’esperienza collettiva un viaggio di introspezione ricco e potente. 

Happening of human books ha reso omaggio alle vite di tutti i partecipanti scandagliando il legame tra vita e morte, così caro a Borges, attraverso riflessioni sull’immortalità. Ho letto recentemente nel meraviglioso libro L’ora di greco di Han Kang che Borges ha chiesto di incidere sulla sua lapide questa frase: ‘c’era una spada tra di noi’ e che la stessa spada secondo la scrittrice e’ il simbolo della cecità che si e’ frapposta tra lo scrittore e il mondo.

 

Happening of Human Books a Cura di Stefania Piccolo_©Antonello De Rosa

prove di Happening of Human Books_©Antonello De Rosa

 

Borges era ben consapevole che la sua scrittura pregna e densa di morte anelava all’infinito. Credo che noi, libri umani, nell’incertezza e nella spontaneità delle nostre azioni abbiamo in qualche modo esplorato questa cecità, questa voglia d’infinito. La cecità dell’infinito, lo spazio tra il sé e il mondo, la finitezza che aspira all’immortalità, il desiderio vitale che si libera del passato.

Cos’è per te l’immortalità? Cosa possiamo fare per non dimenticare le persone? E tu come alimenti la memoria? Cosa porti a casa da questo sogno? Raccontacelo a modo tuo.

Ci sono stagioni per ogni cosa e ciò che accade in un determinato momento della nostra vita non avviene mai per casualità ma si mostra quale frutto della nostra personale ricerca. La primavera del 2022 mi ha regalato una incredibile esperienza di introspezione e scoperta di me stessa. E non è stato un caso che sia successo proprio quando ne avevo più bisogno. Il lutto si sa è un processo lungo e doloroso spesso sottovalutato e quasi sempre reso impossibile da vivere per tutta una serie di ‘pratiche’ terrene legate alla materialità. La mia personale elaborazione è iniziata proprio grazie ad un’esperienza di teatro partecipato ‘happening of human books’. Sono stata un libro umano in grado di raccontarsi e nel mentre affidare alla voce, ai movimenti, ai suoni, agli sguardi il dolore della propria perdita. 

 

Happening of Human Books Performance_© ORLANDO FAIOLA